Animali da compagnia e coronavirus, cosa c’è da sapere?

Le informazioni sul coronavirus sono molteplici e si possono reperire nei quotidiani, nei telegiornali, nei social media e in molti altri modi. La cosa più difficile, in un momento così particolare, è il poter distinguere le informazioni realmente affidabili e basate sull’evidenza scientifica, da quelle erronee e inutilmente allarmistiche.
OVUD, l’Ospedale Veterinario Universitario Didattico, vuole dare il suo apporto informativo per quel che riguarda questo virus, soprattutto da un punto di vista veterinario.

Di seguito sono presentate alcune domande e riposte per i proprietari di animali, che in questo specifico momento non sanno come affrontare l’epidemia e il contagio da coronavirus con i propri animali in casa. Le fonti dalle quali abbiamo tratto le nostre FAQ sono molteplici, in particolare l’Associazione mondiale dei veterinari per animali da compagnia (WSAVA World, Small Animal Veterinary Association) ha messo a disposizione un documento, allegato in fondo pagina.

  1) Cosa sono i coronavirus?

I coronavirus sono una famiglia di virus RNA. Si chiamano così per la loro morfologia: al microscopio il virus esibisce intorno a sé una corona vera e propria, che gli permette di ancorarsi alle cellule dell’organismo. Alcuni coronavirus (alfacoronavirus) sono comuni negli animali da compagnia ma anche da reddito; ne sono un esempio il coronavirus canino (CCov), virus enterico che causa una diarrea lieve e autolimitante ma molto contagiosa nei cuccioli di cane, o il coronavirus felino (FCoV) responsabile della peritonite infettiva felina (FIP), pericolosa patologia nei gatti. L’uomo invece è più comunemente colpito da alpha e betacoronavirus responsabili del comune raffreddore; al genere betacoronavirus appartengono dei virus noti per causare sindromi respiratorie acute di gravità maggiore come il SARS-CoV, emerso nel 2003 e ad oggi estinto, MERS-CoV e SARS-CoV-2, agente causale dell’attuale malattia nota come COVID-19.

  2) Gli animali possono trasmettere il coronavirus?

Nel sito del Ministero della Salute si apprende che numerosi coronavirus noti circolano in animali e che tali ancora non hanno infettato gli esseri umani. Si ipotizza che i primi casi umani di SARS-CoV-2 in Cina siano derivati da una fonte animale, che abbia permesso il passaggio (spill-over) di questo virus dal suo serbatoio di mantenimento, molto probabilmente i pipistrelli, all’uomo, ma ancora non vi sono evidenze scientifiche che avvalorino con certezza questa ipotesi.

Ad oggi: la principale via di trasmissione di COVID-19 è l’uomo, la malattia si trasmette da persona a persona attraverso droplets, le goccioline di saliva che vengono emesse starnutendo, tossendo o anche semplicemente parlando. Al momento, inoltre, non vi è alcuna prova scientifica che dimostri che gli animali da compagnia abbiano contratto l’infezione e la possano diffondere all’uomo, e non vi sono evidenze scientifiche che dimostrino che questi abbiano un qualche ruolo epidemiologico.

  3) Quando si è affetti da COVID-19 che comportamenti è necessario adottare con i propri animali da compagnia? Che cosa è necessario fare se il nostro animale da affezione è venuto a contatto con qualcuno che è affetto dal nuovo coronavirus?

Nel caso in cui si sia affetti dal nuovo coronavirus SARS-CoV-2 è opportuno adottare tutte le misure necessarie previste: igiene delle mani, utilizzo dei dispositivi di protezione, rispetto delle distanze di sicurezza. Nonostante non vi siano evidenze scientifiche che dimostrano la trasmissione della malattia agli animali è sempre opportuno adottare anche con loro quindi tutte le regole che conosciamo.
Se si è infettati da SARS-CoV-2 è preferibile affidare il proprio animale da affezione a qualcuno sano. Inoltre, se è venuto a contatto con qualcuno affetto da COVID-19 e mostra sintomi di malessere è opportuno contattare il medico veterinario curante che darà disposizioni su come agire.

  4) Se viene portato l’animale da compagnia fuori dalla propria abitazione, al ritorno è necessario pulirgli le zampe?

Dal sito del Ministero della salute si evince che la sopravvivenza del nuovo Coronavirus negli ambienti esterni non è al momento nota con certezza. Se il cane viene a contatto con le zampe con secrezioni respiratorie espulse a terra da persone infette è teoricamente possibile che possa trasportare il virus fungendo da vettore passivo, anche se non vi sono al momento evidenze di contagi avvenuti in questo modo. È possibile, e preferibile, al rientro a casa lavare le zampe del cane con acqua e sapone, avendo cura di asciugarle bene inoltre, è opportuno evitare di farlo salire con le zampe su superfici con le quali veniamo a contatto, come divani, cuscini o altro.

  5) Quali comportamenti stanno adottando i veterinari in questo momento?

L’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani (ANMVI) e la Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani (FNOVI) hanno messo a disposizione informative e articoli che mostrano cosa stanno facendo ora i medici veterinari e cosa fare con i propri animali.
La medicina veterinaria è stata dichiarata attività essenziale in questo periodo, questo comporta che il medico veterinario è a disposizione dei proprietari degli animali per fornire aiuto e assistenza in questo momento di difficoltà del paese, nel rispetto delle normative vigenti e dei DPCM in corso di validità.
In OVUD sono previste disposizioni e i comportamenti da seguire sono illustrati nel seguente link.